Fusaro: il distanziamento sociale produce imbarbarimento
La “Locked down society” è una nuova forma di società dove la sicurezza occulta la libertà e l’immunità sostituisce la comunità, perché il reale è contagioso e solo il virtuale è sano.
Questo è almeno il pensiero del filosofo Diego Fusaro che ne ha esposto i principi sul numero di luglio-agosto di “Bio’s”, la rivista ufficiale dell’Ordine dei Biologi [1].
Diego Fusaro denuncia l’istituzione di una società contactless, disumana
Per Diego Fusaro, « nella neoistituita “contactlss society” si è da subito confermato un nuovo ed efficace metodo di governo: in sua presenza, non vi sono più scioperi e manifestazioni, assembramenti e spazi di pubblico dibattito ».
Nella nuova forma di società voluta dall’elité mondiale, « ciascuno, come un monaco postmoderno, si trova sine die costretto nella sua cella casalinga, in una sorta di clausura epidemiologica coatta, condannato, quando gli è concesso di uscire all’aperto, a stare a distanza di sicurezza dal prossimo ».
Ma per Fusaro, così « vengono annientate l’intelligenza sociale dei popoli e l’idea stessa di natura umana relazionale e comunitaria: l’isolamento telematico e il distanziamento a norma di legge producono imbarbarimento ».
Fusaro: dal distanziamento sociale allo sbriciolamento della società
Il filosofo, su Bio’s, esplicita il suo ragionamento: « il distanziamento sociale allude all’esclusione dell’altro, trattato come un virus in quanto potenziale “malato asintomatico” ».
« Ne discende – prosegue – lo sbriciolamento della società, polverizzata in una moltitudine di atomi distanziati e senza relazioni in presenza […], l’annichilimento del legame tanto con l’altro quando con la realtà materiale esterna ».
L’Uomo « è permanentemente connesso alla rete internet e, insieme, disconnesso dalla realtà che essa stessa è stata messa in quarantena ».
Il mondo che residua è quello di « una società non socievole di egoismi e di interessi privati, dove il rapporto tra l’Io e il Tu è legato all’istantaneità effimera del do ut des e dello scambio di merci ».
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Fonti e Note:
[1] [Download non trovato] su Ordine dei Biologi, rivista sociale “Bios’s“, n. 9 luglio-agosto 2021, pagg. 34-35 (PDF).
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