Il salario minimo di Unione Popolare sconosce Trotsky
« E’ un errore politico discutere in maniera disgiunta di salario minimo orario e di taglio dell’orario di lavoro », lo sostiene Sinistra Libertaria in un comunicato all’indomani della contemporanea diffusione da parte di Rifondazione Comunista – Unione Popolare di due distinte note.
« Domandandoci dove e quando, nella base di Unione Popolare, si sia dibattuto di salario minimo, ben ricordiamo le parole di Luigi De Magistris pronunciate alla conferenza organizzativa di Roma dello scorso dicembre [2] sulla ricerca di iniziative per ottenere mera “visibilità” per il neo partito di cui lui è il capo », aggiunge il duro comunicato di Sinistra Libertaria.
La questione del salario minimo sollevata anche da Unione Popolare
« Chiaramente apprezzeremmo – prosegue il documento politico –, se non fosse strumentale alla mera “visibilità”, l’impegno delle compagne e dei compagni, per il risultato della raccolta di “70.000 firme” [2] per la proposta di “legge di iniziativa popolare” che chiede “un salario minimo legale di 10 euro lordi l’ora, agganciato automaticamente all’inflazione”, proposta che sarà presentata al Senato il prossimo 28 novembre ».
« Tuttavia è palese che il governo Meloni, né l’asse liberare Azione – PD – Movimento Cinque Stelle sosterranno mai la proposta di Unione Popolare, specie se quest’ultima ( che chiede appena un euro in più lordo ai padroni, 10 contro 9 ) prevede che “l’aumento degli stipendi non peserà sulla finanza pubblica, ma sarà a carico delle imprese” ».
L’iniziativa di Unione Popolare, afferma a ragione il movimento di Luigi De Magistris, serve ad affermare il giusto principio « l’articolo 36 della Costituzione che prevede l’obbligo di una retribuzione “sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” ».
La questione dell’orario di lavoro sollevata da Lev Trotsky
Tuttavia Bill Gates ci comunica – ci ricorda Maurizio Acerbo di Rifondazione – Unione Popolare [3] che « grazie all’Intelligenza Artificiale si potrà ridurre la settimana lavorativa a soli 3 giorni ».
Le 9, o 10, euro orarie, allora, torneranno ad essere una miseria che non garantirà “un’esistenza libera e dignitosa”.
Infatti, lo stesso Acerbo ammette che « se l’AI sarà gestita dai capitalisti come Gates avremo maggiore disoccupazione e nessuna riduzione dell’orario per lavoratrici e lavoratori ancor più sottopagati e precari. Come insegnava Marx il capitale fa un uso capitalistico del progresso tecnologico » [3].
« Se Rifondazione sostiene – conclude Sinistra Libertaria – che bisognerebbe approvare una legge per le 32 ore [ per noi pure troppe! ], dovrebbe pure ricordare che Lev Trotsky, nel suo “programma transitorio” se sosteneva come “i salari, con un minimo rigorosamente garantito, dovranno seguire il movimento dei prezzi” aggiungeva anche che “Il lavoro che c’è deve essere suddiviso tra tutti gli operai e su questa base sarà definita la durata della settimana lavorativa”. In altre parole connetteva salario minimo e taglio dell’orario di lavoro. La proposta di legge di iniziativa popolare avrebbe dovuto tenerne conto. E’ evidente, quindi, che Luigi De Magistris non abbia mai letto Trotsky ».
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Fonti e Note:
[1] FronteAmpio, 4 dicembre 2022, “De Magistris (UP): 3 referendum per avere visibilità”.
[2] Unione Popolare, 24 novembre 2023, “UP consegna al senato 70 mila firme per il salario minimo di 10 euro l’ora”.
[3] Rifondazione, 24 novembre 2023, “AI, Acerbo (Prc-Up): meglio Marx di Bill Gates, subito legge per riduzione orario di lavoro”.
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