Basta privilegi alla Chiesa: aboliamo Concordato!

Prete da la comunione in chiesa

Sono trascorsi 36 anni dalla revisione del Concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica del 1984, ma i privilegi ecclesiastici restano intatti. Sinistra Libertaria chiede con forza una revisione radicale dei rapporti tra Stato e Chiesa, eliminando le ingerenze clericali nelle istituzioni e garantendo una piena laicità della Repubblica.

C’erano voluti, in precedenza, 55 anni affinché lo Stato italiano adeguasse il Concordato del 1929 ai principi della Costituzione del 1948.

La revisione del Concordato del 1984

Fu il presidente del Consiglio Bettino Craxi (PSI), il 18 febbraio del 1984, a riformare i Patti Lateranensi firmati dal dittatore Benito Mussolini e da papa Pio XI [1] .

Il nuovo accordo [2] eliminò le incongruenze più evidenti connesse allo “Statuto Albertino” in vigore nel 1929,

  • abolendo la religione cattolica come religione di Stato,
  • rendendo facoltativo l’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche,
  • e sostituendo il sostentamento statale del clero con il sistema dell’otto per mille.

Tuttavia, il meccanismo dell’otto per mille continua a sollevare perplessità e polemiche per la sua modalità di ripartizione, che favorisce la Chiesa cattolica rispetto alle altre confessioni religiose. Questo sistema, insieme ad altri privilegi economici e fiscali, testimonia una sopravvivenza dell’influenza clericale sulle istituzioni italiane.

Prima pagina giornale La Stampa che annuncia firma nuovo concordato

Ricordare le parole di Lelio Basso e del Concilio Vaticano II

Ai politici timorosi di perdere il voto cattolico, ricordiamo le parole di Lelio Basso (PSI), che già nel 1975 citava l’enciclica “Gaudium et Spes” di papa Paolo VI: «… la Chiesa stessa si serve di strumenti temporali nella misura in cui la propria missione lo richiede. Tuttavia essa non pone la sua speranza nei privilegi offertigli dall’autorità civile. Anzi, essa rinunzierà all’esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constatasse che il loro uso può far dubitare della sincerità della sua testimonianza» [3].

Ancora più chiaro è il messaggio ufficiale del Concilio Vaticano II ai governi, letto dal cardinale Liénart nel 1965: «Che cosa chiede a voi questa Chiesa,Potenze della terra; che cosa chiede oggi? Non vi chiede altro che la libertà. La libertà di credere e di predicare la sua fede, la libertà di amare il suo Dio e di servirlo, la libertà di vivere e di portare agli uomini il suo messaggio di vita» [4].

Se la Curia romana avesse seguito queste direttive, avrebbe dovuto spontaneamente rinunciare ai privilegi economici e politici, limitandosi a chiedere la libertà di culto. Ma così non è stato.

Lelio Basso denunciava nel 1975: «La Chiesa ha continuato per la sua strada secolare, quella cioè di rivendicare la libertà dove è minoranza e di pretendere di esercitare il potere, magari indirettamente attraverso i partiti cattolici, dove è – o crede di essere – maggioranza» [5]. Un atteggiamento che, come denunciava il cardinale cileno Silva Henriquez, appare opportunistico.

Non è la prima volta che apprezziamo l’attualità del pensiero di Lelio Basso.

Oggi è necessario un nuovo passo: abolire il Concordato

Oggi è necessario un nuovo passo avanti: l’abolizione del Concordato. Come sosteneva Basso, attendere una nuova revisione «significherebbe perdere altri dieci anni inutilmente». Occorre una mobilitazione popolare attraverso campagne di informazione, sentenze della magistratura e referendum, per garantire una netta separazione tra Stato e Chiesa, pur sempre riconoscendo lo Stato del Vaticano e la libertà di professare una religione. Lo Stato italiano deve essere finalmente libero da influenze clericali, garantendo a tutti i cittadini – credenti e non – il pieno rispetto della laicità e dell’uguaglianza di fronte alla legge.

Sinistra Libertaria invita tutte le forze progressiste e la società civile a unirsi in questa battaglia, una «battaglia in campo aperto», per usare ancora le parole di Basso, per un’Italia davvero laica e democratica. È tempo di agire!

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Fonti e Note:

[1] Focus Junior, 11 febbraio 2025, Valentina Rorato, “I Patti Lateranensi, cosa prevede l’accordo dell’11 febbraio 1929 che dura ancora oggi”.

[2] Governo, 18 febbraio 1984, “Servizio per i rapporti con le confessioni religiose e per le relazioni istituzionali – Accordo tra l’Italia e la Santa Sede e le successive intese di attuazione”.

[3] Vaticano, 7 dicembre 1965, papa Paolo VI, “Gaudium et Spes”, Cap. IV, paragrafo 76: “La comunità politica e la Chiesa”.

[4] Vaticano, 8 dicembre 1965, “Chiusura del Concilio Vaticano II – Messaggio del Santo Padre Paolo VI ai Governanti”.

[5] Il Messaggero, 8 dicembre 1975, Lelio Basso, “Abolire il Concordato”.

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