Alternativa Libertaria: Posizione sulla religione

L’anarchismo, nelle sue diverse espressioni, ha sempre avuto una posizione critica nei confronti della religione, considerandola non solo come una «falsa coscienza» che impedisce la lotta contro le disuguaglianze, ma anche come un elemento di «conservazione dell’ordine sociale». Secondo i comunisti libertari di FdCA (Federazione dei Comunisti Anarchici) – Alternativa Libertaria [1], la religione, attraverso le sue strutture, come le Chiese, svolge un ruolo determinante nel mantenere il potere delle classi dominanti.
La religione come strumento di conservazione sociale
Per i comunisti libertari, le Chiese non sono solo centri di devozione spirituale, ma sono vere e proprie istituzioni politiche che, con il loro insegnamento e la loro organizzazione, forniscono «allo Stato quel complesso di valori che permettono la riproduzione del comando, la trasmissione della cultura dell’obbedienza, della sottomissione ai potenti, della rinuncia a ribellarsi». Così facendo, la religione diventa un elemento fondamentale per il controllo sociale e per il mantenimento dello status quo.
Anche le religioni del “Libro” – come il cristianesimo – sono, per questa visione, strutture che pongono alla base dei loro principi etici il concetto di “famiglia” come luogo di disciplina e gerarchia. L’anarchismo, invece, propone una visione alternativa della famiglia, che «non sia basata sui legami di sangue o di discendenza, ma su quelli di solidarietà e amore» tra gli individui. L’abolizione dei legami familiari tradizionali è quindi parte del progetto di un cambiamento radicale che «mira a superare le disuguaglianze, a partire da quelle di genere».
La libertà religiosa e l’ateismo di Stato
«L’anarchismo ha sempre criticato l’ateismo di Stato dei paesi a democrazia socialista non solo per la sua inefficacia, ma come parte di un sistema politico repressivo delle libertà che assegnava allo Stato e al partito unico la guida delle masse e l’obiettivo di costruire il socialismo». Per i comunisti libertari di FdCA, in definitiva, l’ateismo di Stato è un errore perché finisce per replicare i meccanismi autoritari tipici degli Stati capitalisti.
In contrasto con l’imposizione ideologica marxista, «l’anarchismo sostiene la difesa delle libertà individuali, prime tra tutte quella dal bisogno e quella di pensiero. Pertanto non può che tutelare anche la libertà religiosa individuale».
Ne consegue che, per i comunisti libertari «non è possibile vietare ad alcuno di credere in una qualsivoglia religione», ma il diritto di praticare la religione deve restare una scelta personale, lontana dall’interferire nelle strutture politiche o nelle scelte della società collettiva.
In tal senso, «ogni tutela dovrà essere adottata nei confronti dei minori, assicurando la neutralità della scuola in materia religiosa».
I comunisti libertari non intendono creare uno “Stato laico” autoritario, ma una “società libera e pluralista”.
«L’anarchismo ha perciò sempre combattuto la religione con la propaganda, denunciandone le cause, additando i danni che essa produce, facendone rilevare la funzionalità alla riproduzione dello sfruttamento e del potere dell’uomo sull’uomo». Appare chiaro, infatti, che «la credenza religiosa ha radici nelle angosce di una felicità irrealizzata sulla terra, nella sostanziale ineguaglianza nella vita di ogni giorno, nell’insoddisfazione dei bisogni materiali e di libertà, alla quale la religione risponde con la speranza della felicità che si realizza nella comunione con la divinità».
Un’alternativa ai privilegi della religione
L’anarchismo si oppone a qualsiasi forma di “privilegio” per le religioni, rifiutando l’esistenza di accordi particolari tra Stato e Chiesa.
«Per l’anarchismo è impensabile qualsiasi forma di regime concordatario, qualsiasi differenziazione di status» che privilegi i credenti rispetto a chi non professa alcuna religione. «Ciò pone l’anarchismo in netta contrapposizione con ogni forma di gestione teocratica della società» o di “governo religioso”. In altre parole, in una società anarchica, tutte le organizzazioni – comprese quelle religiose – devono essere trattate allo stesso modo. Quindi «un’associazione religiosa, non potrà… beneficiare di alcun speciale privilegio, di alcuna esenzione fiscale in ragione della sua particolare attività, ma sarà equiparata a qualsiasi altra formazione sociale».
La religione non deve interferire con il sistema politico e sociale, e deve essere limitata alla sfera privata dell’individuo. Per questo, se una persona sceglie di essere “servo di Dio”, questa deve essere una sua decisione personale, senza che ciò influenzi o interferisca con il bene comune o con la gestione collettiva della società.
La libertà di pensiero vale anche per la religione
Il comunismo libertario di FdCA – Alternativa Libertaria vede nella libertà di pensiero e nella difesa dei diritti individuali i pilastri di una società giusta e solidale. La libertà di scegliere la propria fede, o di non scegliere affatto, è un diritto che va protetto.
Tuttavia, l’anarchismo non si limita a difendere la libertà religiosa: è impegnato anche a «rimuovere le cause materiali dell’alienazione» che portano le persone a ricorrere alla religione come forma di consolazione per la sofferenza sociale e per le disuguaglianze. In altre parole, la religione, per gli anarchici, è un sintomo di un sistema oppressivo, e il suo superamento passa attraverso l’emancipazione dalle condizioni di sfruttamento.
Contemporaneamente, quindi, «dovrà essere impedita ogni attività di propaganda religiosa, che utilizzi la soddisfazione di bisogni materiali a fini di proselitismo. L’attività caritativa potrà essere svolta solamente dai singoli nella misura in cui essa è attività insopprimibile della coscienza e della libertà di pensiero». Dovrà, invece, essere «compito primario degli organi di autogoverno provvedere al soddisfacimento dei bisogni materiali».
In conclusione, la posizione dei comunisti libertari di FdCA – Alternativa Libertaria è chiara: la religione è un fenomeno che deve essere affrontato con una “critica radicale”, ma senza ricorrere alla repressione. L’anarchismo difende la libertà religiosa individuale, ma non accetta che la religione interferisca nella costruzione di una società libera e giusta.
La battaglia contro le disuguaglianze e l’oppressione passa attraverso l’emancipazione dalle strutture di potere, sia politiche che religiose.
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Fonti e Note:
[1] FdCA – Alternativa Libertaria, “Anarchismo e libertà religiosa”.
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