ISPRA: al consumo di suolo preferire riuso aree già artificializzate

Paesaggio

« Se il territorio italiano è naturalmente predisposto ai fenomeni franosi, innescati in genere dalle piogge … anche l’azione dell’uomo ha favorito la franosità … in generale con la “cementificazione” del territorio. Anche gli incendi, che riducono la copertura vegetale, causano un incremento dei processi erosivi e delle frane superficiali ».

L’ISPRA, l’istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale [1], denuncia da sempre i rischi del Paese in relazione agli eventi franosi o alluvionali.

Eventi che colpiscono ogni regione, la nostra inclusa.

Sempre più necessario apporre vincoli contro il consumo di suolo

« La strategia per la mitigazione del rischio idrogeologico – spiegano gli scienziati dell’ISPRA – deve mettere in campo una serie di azioni sinergiche, tra cui … una corretta pianificazione territoriale con l’applicazione di vincoli … ».

Dal punto di vista più genericamente ambientale, « quando un’area agricola viene ricoperta con cemento o asfalto, quasi da un giorno all’altro se ne perde la produzione biologica, si libera il carbonio accumulato nel suolo aggravando il problema climatico, e diminuisce la capacità del terreno di assorbire l’acqua delle piogge, aumentando il rischio di alluvioni e diminuendo la ricarica delle falde ».

Le “nuove” minacce al “suolo” provengono da due fattori umani:

  • « un numero di seconde case stimato intorno ai 4,5 milioni »,
  • « le nuove attività economiche, che richiedono nuovi impianti, e le nuove infrastrutture ».

Tra le nuove attività economiche, occorre inserire quelle riguardanti « la costruzione di nuovi impianti fotovoltaici a terra »: ne sono previsti, entro il 2030, per 21.000 ettari di terreno [1]. « Ogni nuova costruzione – spiegano ancora i tecnici ISPRA – richiede nuove strade, … ».

Ambiente & Clima: Il riuso deve funzionare pure col suolo

Ma « anche nelle aree urbane, le residue aree agricole vengono perdute per costruire abitazioni, uffici, zone commerciali ».

La soluzione è … dietro l’angolo: « la transizione ecologica del nostro Paese richiede quindi di aumentare il riuso di aree già artificializzate, e di sostituire edifici bassi con edifici più alti ».

Fonti e Note:

[1] ISPRA Ambiente, dicembre 2021, “Transizione ecologica aperta: Dove va l’ambiente italiano?”.

[ scarica da qui il rapporto integrale TEA 2021 , PDF ]

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