Al via i Comitati del referendum “Italia per la Pace”
Dal 22 aprile prossimo inizierà la raccolta delle firme per dare inizio ad una campagna di referendum denominata “Italia per la Pace”.
Si tratta, in buona sostanza, di un referendum contro la guerra; nell’unica forma forma consentita dall’articolo 75 della Costituzione Italiana: l’abrogazione di norme che, in sostanza, consentono l’invio di quelle armi che non servono altro che ha seminare morte, distruzione e prolungare il conflitto, come spiegammo – previggenti – più di un anno fa sposando il pensiero di Bertrand Russell.
Posizione poi dibadita, con forza e coerenza, e con la proposta di istituire dei “Comitati per il disarmo”, sei mesi fa dopo la manifestazione nazionale per la pace del 15 novembre a Roma.
A promuovere l’iniziativa, “Generazione Futura” di Ugo Mattei e “Ripudia la Guerra” di Enzo Pennetta questi sostenuto da Democrazia Sovrana e Popolare.
Due sono i quesiti referendari sul tema:
- il primo per sospendere l’invio di armi in Ucraina,
- il secondo per impedire al governo di decretare l’esportazione e transito di armi verso paesi in stato di conflitto armato (“fatti salvi” però “gli obblighi internazionali dell’Italia”; questa precisazione è necessaria per evitare l’altrimenti certa bocciatura del referendum da parte della Corte Costituzionale dato che su tale materia è esclusa la possibilità di consultazione popolare).
A questi due, si affianca un terzo quesito, promosso da Generazione Futura, che riguarda:
- l’abolizione di una legge del 1992 che prevede che al tavolo per l’annua programmazione sulle priorità di spesa destinata alla sanità pubblica possano partecipare non solo i rappresentanti delle istituzioni pubbliche, ma anche soggetti privati ( il referendum ha quindi il chiaro fine di impedire conflitti d’interesse ).
Sinistra Libertaria: unità a sinistra per i referendum per la pace
Ora sono in via di definizione i Comitati organizzatori regionali e provinciali a sostegno dei referendum. Contattando i referendum regionali o provinciali della propria zona è possibile – come organizzazioni o singoli attivisti – sostenere l’iniziativa.
A partire dal 22 aprile, poi, avrà inizio la raccolta firme con i banchetti, nei mercati, nei quartieri, davanti alle aziende, scuole, università e ospedali e chiamando a schierarsi esponenti della società civile.
« E’ evidente – dichiara Sinistra Libertaria, movimento politico che aderisce con convinzione all’iniziativa -, che l’occasione della campagna referendaria è utile per alimentare tanto un dibattito politico su come porre fine alla guerra, ma anche utile alimentare la convergenza e una comune visione di prospettiva politica tra le varie componenti dei Comitati referendari, e, in sostanza, per sviluppare il processo di ricomposizione unitaria della sinistra di cui c’è bisogno ».
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