Ambiente & Clima: Perché dire Verde non basta
« Fridays for Future, Extinction Rebellion, Planet2084 … Il numero di collettivi e organismi che si sono occupati del problema nell’ultimo anno è aumentato in maniera esponenziale. Non possiamo che salutare con entusiasmo questa crescita di mobilitazioni e di consapevolezza ecologista ».
Lo scrivono gli attivisti che animano il sito web “Red on Green” [1], molti compagni di “Sinistra Anticapitalista”.
Ma, poi, aggiungono un però.
« Tuttavia – spiegano – non possiamo non rilevare la limitatezza di ampi settori del movimento ecologista: limitatezza sia teorica, sia pratica ».
« Insufficiente perché – continuano – pretende di far fronte a un problema globale che investe la totalità delle relazioni sociali con un intervento minimo e parziale (la riduzione degli sprechi individuali, la riconversione energetica, il mercato delle emissioni di CO2…) ».
« La causa di questa crisi è il modo di produzione capitalistico, un sistema globale basato sulla competizione, lo sfruttamento e la produzione per il profitto », sostengono.
Secondo gli attivisti di Red on Green, quindi, « la difesa dell’ambiente deve andare di pari passo con una lotta per la giustizia sociale, […] implica la rottura con il modo di produzione capitalista e la costruzione di una società in cui la proprietà dei mezzi di produzione sia collettiva ».
In definitiva è necessaria « la rottura radicale con l’esistente », una mobilitazione unitaria « inscindibile dall’opposizione a tutte le oppressioni, razziste, sessiste, nazionali, omo- e transfobiche ».
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Fonti e Note:
Credits: Photo by Eliott Reyna on Unsplash
[1] Red on Green, “Chi siamo”.
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