Carc: No all’astensionismo, Sì al voto ad Unione Popolare
Un netto no « all’astensionismo di principio, che affonda le sue radici nella concezione anarchica e pre-leninista del movimento comunista » è quello lanciato, attraverso un comunicato, dal partito dei Carc.
Tutto il contrario della “consorella” del PMLI – favorevole questa all’astensione – con cui si sono associate in un “patto di consultazione e azione” denominato Unità Popolare.
Secondo questa frazione comunista, occorre recarsi alle urne perché « viviamo tempi in cui bisogna approfittare di ogni appiglio e usare ogni mezzo per portare la battaglia contro la classe dominante su ogni terreno ».
CARC: alle “Larghe Intese” l’astensionismo non importa
Poi, in dettaglio: « alle Larghe Intese non interessa quanto sarà alta l’astensione. Andassero a votare 10 persone, se i loro partiti avessero la maggioranza anche relativa, parlerebbero di vittoria, rivendicherebbero la legittimità del loro governo, del loro programma, delle loro misure » [1].
Il Partito dei Carc denuncia come « lo scioglimento delle camere e l’indizione di elezioni anticipate sono state una manovra delle Larghe Intese per impedire che le liste anti Draghi si presentassero alle elezioni e il malcontento delle larghe masse fosse incanalato, in termini di voti, a loro favore » [2].
Invece, a sorpresa, spiega l’articolo, « le liste anti Larghe Intese sono state in grado di superare l’ostacolo della raccolta di firme ».
CARC: Gli anti-sistema divisi perdono, votare Unione Popolare
Tuttavia, « si presentano alle elezioni in una situazione di debolezza perché divise e perché prevale in ognuna lo spirito di concorrenza con le altre, anziché lo spirito unitario contro il nemico comune ».
« Per questo il P.CARC – conclude il comunicato – vota e chiama le masse popolari a votare per la lista che ha maggiori possibilità di superare lo sbarramento: Unione Popolare ».
Il Partito dei Carc però ha posto come condizione a Luigi De Magistris « un’autocritica pubblica rispetto alla gestione criminale della pandemia del governo Conte 2 e del governo Draghi, con particolare riferimento all’imposizione del Green Pass e dell’obbligo vaccinale » [2].
Autocritica che, con tanta ipocrisia e falsità, Luigi De Magistris ha fatto ( ma non Unione Popolare ) lo scorso 12 agosto.
« Bisogna essere realisti, le elezioni del 25 settembre […] vanno considerate – e sono – uno strumento e non un fine. Facciamo della campagna elettorale una campagna di organizzazione, mobilitazione, lotta … », concludono con laicità i Carc [1].
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Fonti e Note:
[1] Partito dei Carc, 1 settembre 2022, “Il governo che serve”.
[2] Partito dei Carc, 12 settembre 2022, “Elezioni del 25 settembre – Indicazioni di voto del P.CARC per Unione Popolare”.
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