Come i comunisti possono vincere la propria crisi

Sharp: Come abbattere un regime autoritario

Se è vero che il « settarismo » è un « flagello », sia pure motivato da comprensibili ragioni ( « la grande maggioranza delle organizzazioni è scottata dal susseguirsi di dissidi interni e micro scissioni » ), è anche vero che solo attraverso la strada maestra della « ricompattazione e riorganizzazione dei comunisti in un partito adeguato al suo compito » si può giungere alla « uscita dalla barbarie in cui ci troviamo ».

Questo, in sintesi, il pensiero di Adriana Bernardeschi dell’associazione nazionale Cumpanis sulla « crisi del movimento comunista italiano » espresso in una lunga intervista alla propria rivista associativa [1].

Il tema è perché « i piccoli partiti comunisti italiani non sono in grado di unire le forze ».

Dietro il problema ci sta « il profondo radicamento di una mentalità identitaria e autoreferenziale », sicuramente secondo Adriana Bernardeschi.

Come ricompattare i comunisti italiani

Per la ricompattazione « il percorso da fare è lungo, e deve nascere “dal basso” su due piani: teoria e prassi ».

Sul piano teorico, spiega Adriana Bernardeschi, « si deve partire dalla costruzione di solide basi politiche e ideologiche – e anche qui emerge l’opportunità di coordinare le varie realtà culturali e formative ».

Facile a dirsi, un po’ meno a realizzarsi proprio per il “settarismo” innanzi denunciato e valido, con diverse sfumature, per ogni formazione che fa riferimento all’ideale comunista.

Probabilmente devono essere strutture “terze” a farsi carico di tale lavoro formativo unificatore, come l’Università Popolare Antonio Gramsci [2], o i “giornali” online dell’area ( “Cumpanis”, “La Città Futura”, “Marx21”, ect. ), ad esempio. Ma ciò a condizione che esse garantiscano “voce” e “accesso” a chiunque, senza partigianerie.

Sul piano dell’azione politica, invece, a suo parere, « si deve fare tutto il possibile per essere concretamente e visibilmente presenti nei conflitti reali, tornando a difendere la nostra classe di riferimento, a orientarla, a ricostruire con essa anche un legame affettivo che restituisca entusiasmo e fiducia nei militanti ».

Operazione questa che però necessita almeno di un coordinamento informale tra le diverse “fazioni”.

Insomma la strada è veramente lunga.

Fonti e Note:

[1] Cumpanis, 10 marzo 2023, “Cumpanis intervista Adriana Bernardeschi, dell’Associazione Nazionale Cumpanis e del Collettivo La Città Futura”.

[2] Unigramsci

UnigramsciUniversità popolare “Antonio Gramsci” – E’ una Associazione Culturale senza fini di lucro. Ha iniziato la sua attività nell’autunno del 2014.

Da sempre i corsi e i moduli seminariali hanno principalmente avuto come tema:

  • la storia,
  • l’economia politica,
  • la filosofia,
  • la lettura di Gramsci.

Unigramsci oggi è l’espressione dell’unione di tante forze che hanno l’obiettivo di rendere l’ attività formativa realmente efficace.

Parallelamente allo svolgimento dei corsi, sono state organizzate anche iniziative:

  • presentazione di libri,
  • incontri con intellettuali di altri paesi (invitati anche a tenere lezioni a tema),
  • iniziative comuni con altre realtà politiche e culturali.

Tutto ciò con l’obiettivo di poter ampliare gli orizzonti critici, cercando di analizzare la realtà da punti di vista diversi, mantenendo un’apertura costante a possibili collaborazioni con chi condivide i fini dell’Università Popolare Antonio Gramsci.

Una risposta

  1. Edoardo Garofalo ha detto:

    Visto che fino ad oggi ogni tentativo di mettere insieme i partiti Comunisti è dell’area della Sinistra di Alternativa, sono tutti miseramente falliti, le varie e ripetute ammuchiate elettorali con esiti sempre più negativi, con un aumento dello Astensionismo fino a diventare il partito di maggioranza.
    IL continuare a rivendicare la propria Autonomia e dire venite da m’è che io sono il migliore, con una stupida insulsa politica e strategia INFANTILE e IRRESPONSABILE.
    Abbiamo più volte, proposto ai Rappresentanti dei vari partiti movimenti, negli incontri che abbiamo avuto, che la strada che può portare all’unità della Sinistra di Alternativa, o almeno dei Comunisti, non può che essere Un Percorso di Costituente Democratico Aperto a tutti, ché poi definisca nella Assemblea Costitunte,
    IDENTITA PROGETTUALE E I VALORI IDENTITARI DELLA IDIOLOGIA COMUNISTA.
    Largamente CONDIVISA

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