Dall’Ecologismo all’EcoSocialismo
Secondo gli ecosocialisti, il problema delle principali correnti dell’ecologia politica, i cui rappresentanti sono i partiti verdi, è che non sembrano tenere conto della contraddizione intrinseca tra la dinamica capitalista – fondata sull’espansione illimitata del capitale e sull’accumulazione dei profitti – e la preservazione dell’ambiente.
Il sistema produttivo deve essere trasformato grazie alla creazione di una programmazione democratica dell’economia che tenga conto della preservazione degli equilibri ecologici.
Ecosocialismo: Proprietà collettiva e programmazione democratica
Non basta, però, porre le decisioni nelle mani dei lavoratori: la produzione e il consumo devono essere organizzati in maniera razionale non solo dai “produttori”, ma anche dai consumatori e, di fatto, dall‘insieme della società.
La concezione socialista della programmazione non è nient’altro che la democratizzazione radicale dell’economia: se è vero che le decisioni politiche non devono spettare a una piccola élite di dirigenti, perché non applicare lo stesso principio alle decisioni di ordine economico?
In tal senso, l’insieme della società sarà libero di scegliere democraticamente le linee produttive da privilegiare e la quantità di risorse da investire nell’educazione, nella salute o nella cultura.
Il tipo di sistema di programmazione democratica riguarda le principali scelte economiche e non l’amministrazione di ristoranti, drogherie, panetterie, piccoli negozi, imprese artigianali o di servizi. Ed è ugualmente importante sottolineare come la programmazione non sia in contraddizione con l’autogestione dei lavoratori nelle proprie unità di produzione.
La programmazione democratica associata alla riduzione dell’orario di lavoro sarebbe un progresso considerevole dell’umanità in direzione di ciò che Marx chiamava “il regno della libertà”: l’aumento del tempo libero è in realtà una condizione per la partecipazione dei lavoratori alla discussione democratica e alla gestione dell’economia, come pure della società.
L’ecosocialismo è fondato su un’ipotesi ragionevole, già avanzata da Marx: la predominanza dell’“essere” sull’“avere” in una società senza classi sociali né alienazione capitalista, cioè la priorità del tempo libero sul desiderio di possesso senza limiti:
- la realizzazione personale per mezzo di vere attività culturali, sportive, ludiche, scientifiche, erotiche, artistiche e politiche.
La Democrazia Diretta perno di una società ecosocialista
La democrazia rappresentativa deve essere arricchita – e migliorata – dalla democrazia diretta che consente alle persone di scegliere direttamente – a livello locale, nazionale e, da ultimo, internazionale – tra diverse proposte.
L’insieme della popolazione, ad esempio, si interrogherà allora riguardo:
- alla gratuità del trasporto pubblico,
- a un’imposta speciale sui proprietari di automobili per sovvenzionare il trasporto pubblico,
- ai sussidi all’energia solare per renderla competitiva rispetto all’energia fossile,
- alla riduzione della giornata di lavoro a 30 o 25 ore settimanali o meno, anche qualora ciò comportasse una riduzione della produzione.
Sul come far coesistere i due sistemi, rappresentativo e diretto, il dibattito è aperto: l’obbligo di pronuncia tempestiva sulle proposte di legge di iniziative popolare ovvero l’istituzione dello strumento costituzionale del referendum propositivo ( con un numero di firme, anche digitali, più contenuto avuto riguardo al fenomeno dell’astensionismo degli ultimi anni ) potrebbero essere l’inizio.
—
Fonti e Note:
[1] Adattato da Adista, Michael Lowy, 5 settembre 2019, “Ecosocialismo, democrazia e nuova società”.
Una risposta
[…] ecologici ».Purtroppo, « questa un’idea … non è ancora stata pienamente assimilata dal movimento ecologico », ammette l’autore di “l’ecologia della libertà”.Secondo Murray Bookchin, invece i « […]