Emma Goldman: l’essere umano ricerca la libertà
L’essere umano tende verso relazioni umane di più ampio raggio che solo la libertà può offrire. E la libertà, quella vera, non è un semplice pezzo di carta chiamato “costituzione”, “diritti legali” o “legge”. Non è una astrazione che deriva dalla non-realtà nota sotto il nome di “Stato”.
Dal punto di vista sociale, il parametro della civiltà e della cultura è il grado di libertà e di opportunità economiche di cui gode l’individuo; è l’assenza di caste privilegiate.
Questa sorta di libertà non è un dono: è il diritto naturale dell’essere umano, di ogni essere umano. Non può essere data, non può essere conferita attraverso la legge o per decreto governativo. Il disporre di essa, l’aspirazione ad essa, è parte integrante dell’individuo. Il rifiuto di ogni forma di coercizione ne rappresenta l’espressione istintiva. La ribellione e la rivoluzione sono i tentativi più o meno consapevoli di conseguirla.
Gli interessi dello Stato e quelli dell’individuo differiscono e si contrappongono in maniera fondamentale. Lo Stato e le istituzioni politiche ed economiche che esso sostiene possono esistere solo modellando l’individuo ai fini particolari di tali entità: addestrandolo a rispettare «la legge e l’ordine», insegnandogli l’obbedienza, la sottomissione e la fede, che non va messa in discussione, e istruendolo nella saggezza e giustizia del governo. In particolare, ingiungendogli di essere fedele e di sacrificarsi completamente quando lo Stato glielo ordina, come in caso di guerra.
La lotta dell’individuo contro queste tremende avversità è quanto mai difficile. La persecuzione che subisce l’innovatore o colui che protesta è stata sempre ispirata dalla paura, da parte dell’autorità costituita, che la sua infallibilità venga posta in dubbio e il proprio potere minato alla base.
La vera liberazione dell’essere umano, a livello individuale e collettivo, consiste nella sua emancipazione dal potere e dalla fede stessa nel potere. Non fa differenza che il potere sia esercitato da un autocrate, dal parlamento o dai soviet. Più dannoso del potere di un dittatore è quello di una classe. Il potere più terribile di tutti è la tirannia della maggioranza.
Vi è bisogno di un qualche ideale per scuotere l’individuo dall’inerzia e dalla monotonia della sua esistenza e trasformare un servo abietto in una figura eroica. L’Ideale è ciò che accende l’immaginario e gli animi delle persone.
Questo ideale io lo vedo nell’Anarchia.
Per Anarchia intendo la filosofia di un nuovo ordine sociale basato sulla libera espressione dell’individuo e sulla libera associazione di individui autonomi. Di tutte le teorie sociali solo l’Anarchia proclama fermamente che la società esiste per l’essere umano e non l’essere umano per la società. Il solo legittimo scopo della società consiste nel soddisfare i bisogni e far progredire le aspirazioni dell’individuo. Solo realizzando ciò la società può giustificare la sua esistenza e contribuire al progresso e alla cultura.
La voglia di liberazione da qualsiasi dominio e potere esterni, questa voglia che caratterizza l’essere umano non sarà mai acquietata: La ricerca della libertà da ogni costrizione è eterna. Essa deve continuare e continuerà, per sempre.
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Fonti e Note:
[1] Emma Goldman (1869-1940), tratto da “Il posto dell’individuo nella società” (1940).
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