La crisi comunista: è il momento del frontismo
« Surreali, comiche, grottesche. Solo così si possono commentare tanto la “metamorfosi” ( ma c’è stata o è sempre stato così? ) di Marco Rizzo e le ripetute scissioni da quel partito, il Partito Comunista, da lui fondato il 3 luglio 2009. Per allargarsi e “unire”, Rizzo s’è sempre più spostato a destra, diventando prima il simbolo del “rossobrunismo” in Italia, e oggi completando la propria involuzione “sposando” Alemanno, l’ex sindaco fascista di Roma, e soci ». Questo il commento del portavoce della Sinistra Libertaria rispetto alla nascita del nuovo partito, Democrazia Sovrana e Popolare, e all’annuncio dell’ennesima scissione da fu Partito Comunista “di Rizzo”.
« Al posto di espandersi e unirsi, sia dal Partito Comunista che dal PCI di Alboresi, nel corso del tempo e per motivi diversi, sono usciti iscritti e dirigenti che ora, in parte, si sono riorganizzati in due movimenti, Costituente Comunista, guidato da Michele Giambarba, e Movimento per la Rinascita Comunista, guidato da Michelangelo Tripodi e Fosco Giannini. Quindi, oggi abbiamo quattro partiti invece di due! L’auspicio è che almeno tra questi nuovi due si possa trovare una sintesi e una convergenza di idee e azioni », afferma il comunicato della Sinistra Libertaria.
« Oggi è il momento di adottare una prospettiva unitaria, almeno in termini di azione, anziché combattere tra di noi – continua Sinistra Libertaria -. In presenza di un governo conservatore e razzista, di una sfrenata economia neoliberista supportata anche dalla falsa sinistra del Partito Democratico e del M5S, di una situazione di povertà economica e sociale tra i lavoratori, in questo momento più che mai dobbiamo sostenere e promuovere l’azione unitaria nonviolenta delle forze della sinistra comunista, ecologista e libertaria ».
« Non aiuta la difesa di cariche monarchiche di segretario di partito quando essi si limitano a stare su Twitter e Facebook o nei salotti televisivi. Non è utile sostenere che il proprio minuscolo partito sia il più di sinistra o il più coerente dal punto di vista ideologico. Non serve a nulla dire voi siete stalinisti e noi trotskisti o anarchici. Oggi, è necessaria la collaborazione reciproca: siamo solo quattro gatti e anche sparsi. Mentre aspettiamo la rivoluzione, da soli non possiamo realizzare nulla di concreto per i lavoratori e gli oppressi ».
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