L’energia “green” non è poi abbastanza “green”
Un po tutti i programmi elettorali 2022 sono “colorati” di “green”, di sostegno a fonti di energia green. Dal “milione di alberi piantati” di Berlusconi al taglio delle emissioni di CO2 e del consumo d’energia d’origine fossile proposto dagli altri, “Sinistra” di regime inclusa.
A riguardo il tema energetico, e conseguentemente climatico, Francesco Scolamiero su “Contropiano” scrive, con onestà e puntualità di dati: « bisogna acquisire consapevolezza che ogni attività antropica ha un impatto sull’ambiente, la produzione di energia elettrica soprattutto » [1].
In sostanza, aggiunge, « riguardo alla parola green è necessario fare chiarezza. Oggi prevale l’assioma “green” uguale a “zero emissioni di CO2” e spesso la parola green è confusa con rinnovabile in opposizione alle fonti fossili come gli idrocarburi, responsabili della produzione dei gas serra » [1].
In verità, ad esempio, « l’affermazione che un’auto elettrica sia un veicolo a zero emissioni è falsa. Le batterie non creano elettricità: immagazzinano elettricità generata altrove, soprattutto attraverso carbone, uranio, centrali alimentate a gas naturale o generatori a diesel » [2].
L’energia “green” scatena guerre per accaparramento minerali
« Le energie rinnovabili infatti, in tutte le loro forme – spiega Giorgio Ferrari -, si basano sull’utilizzo di un certo numero di minerali, non a caso definiti strategici, senza i quali la transizione energetica non è realizzabile. Molti di questi minerali non sono nelle disponibilità dell’Occidente » [3].
« In buona sostanza: si alleggerisce l’impatto sull’atmosfera ( la neutralità climatica è una chimera ) ma si aggrava quello sul suolo, nel mentre si aumenta la disuguaglianza sociale tra nord e sud del mondo verso cui si delinea un perverso neo-colonialismo green » [3].
« A questo andrebbe aggiunto lo sfruttamento a livello di schiavitù, di bambini congolesi, costretti ad estrarre cobalto da miniere senza alcun criterio di sicurezza contro il rischio di crolli e seppellimento. … Ma tanto nessuno vede » [2].
Ma l’allarme maggiore è ancora un altro, denuncia Giorgio Ferrari: « E’ dalla fine della guerra fredda che gli apparati militari della Nato, degli Usa, della Germania e della Gran Bretagna … convergono sulla inevitabilità di nuove guerre rivolte all’accaparramento delle materie prime, delle fonti di energia o per il controllo dell’acqua.
L’energia green non esiste: esiste la decrescita!
Un atteggiamento accelerazionista sulla transizione energetica senza richiedere un contestuale abbattimento nella produzione e consumo di merci, ci rende inconsapevoli complici di queste guerre » [3].
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Fonti e Note:
[1] Contropiano, Francesco Scolamiero, 13 gennaio 2022, “Energia, gas e nucleare: la mistificazione del green”.
[2] Contropiano, 18 maggio 2022, “Dietro l’inganno del Green New Deal”.
[3] Contropiano, Giorgio Ferrari, 21 luglio 2022, “Questa transizione energetica non s’ha da fare”.
Per adesso tutto va bene se elettrico, ma come sarà lo “smaltimento green” delle parti elettriche esauste?
Alle considerazioni fatte nell’ articolo, di cui voglio sottolineare l’ eccessivo sfruttamento di giovani se non giovanissimi per l’ estrazione del cobalto e i rischi che corrono a lavorare nelle miniere senza garanzie e tutele, ma a priori non dovrebbe essere consentito che bambini lavorino nelle miniere, bisogna considerare anche i costi oltre che economici anche ambientali di smaltimento e/o di realizzazione di questi pannelli. Vengono considerati questi fattori nel rapporto costi benefici dei pannelli solari, o i costi di smaltimento vengono scaricati sul pubblico ?
Una bella decrescita non credo che ci farebbe male.
Anzi credo che ci farebbe bene