L’indipendenza informazione un pilastro della democrazia
« Nell’ultimo decennio è apparso un nuovo neologismo che la Treccani si è subito attivata di inserire nella sua famosa enciclopedia: “watchdog journalism”, tradotto letteralmente “giornalismo cane da guardia”. Si tratta di quella forma di giornalismo che, riportiamo le parole della Treccani [1], “svolge una funzione di sorveglianza contro l’illegalità” », informa Natale Salvo, portavoce di Sinistra Libertaria, nel corso di un recente evento svoltosi in merito alla condizione di Julian Assange.
« La locuzione – spiega Salvo – riprende una sentenza del 2000 della Corte di Giustizia Europea (CEDU): “i giornali sono i cani da guardia (watch-dog) della democrazia e delle istituzioni, anche giudiziarie”. Un’altra sentenza, in questo caso della Corte di Cassazione italiana del 2007, ha ulteriormente ribadito “il ruolo fondamentale nel dibattito democratico svolto dalla libertà” » [2].
« In Italia – tuttavia, aggiunge Salvo, tornando al testo della Treccani – il giornalismo d’inchiesta … non è sentito dalla maggioranza della pubblica opinione come particolarmente sviluppato ».
« Da noi certamente esistono, e sono esistiti, giornalisti “cani da guardia”: 30 di loro sono stati uccisi dal dopoguerra ad oggi [3]. Ma sono una piccola parte », sostiene il portavoce di Sinistra Libertaria.
I mass media danno troppo spazio a potere politico ed economico
« Lo vediamo ogni giorno – prosegue – con giornali e tivù che non lesinano spazio e microfoni a favore di chi detiene il potere. I giornali e i servizi televisivi sono pieni di comunicati stampa di politici, di quelli che contano ovvio, sindaci, presidenti, deputati, o di “veline” della questura e della procura ».
Natale Salvo prosegue e denuncia: « la maggioranza dei giornalisti non svolge il compito di “cane da guardia della democrazia e del pluralismo”. Ciò per diversi comprensibili motivi: paura, precariato, sudditanza politica, sudditanza dagli inserzionisti dei giornali o delle tivù ».
Le nostre proposte per difendere un’informazione democratica
« A difesa della democrazia – questa è la posizione di Sinistra Libertaria -, servono di certo delle regole per il mondo dell’informazione:
- essenzialmente la trasparenza sulle proprietà delle testate giornalistiche, ad esempio, e sui rapporti commerciali che esse intrattengono – mentre riteniamo inattuabili le proposte della Commissione Europea -;
- certamente un serio limite alla concentrazione della proprietà di mezzi di comunicazione;
- forse norme per l’incandidabilità di proprietari e direttori di mass media che detengano una significativa quota di mercato;
- sicuramente l’abrogazione del reato penale di diffamazione a mezzo stampa, arma dei politici per zittire le voci libere;
- poteri sostitutivi e sanzioni amministrative più incisive per i mass media che non rispettino il pluralismo dell’informazione, specie durante le campagne elettorali ( vedi la recente tardiva “condanna” per Rai, La7, Sky e Mediaset per aver favorito i cinque partiti più grandi e sottodimensionato le apparizioni nei TG di rappresentanti delle formazioni extra parlamentari );
- forse serve l’abrogazione della legge sulla stampa che risale al fascismo e che impone la direzione di un giornale ad un giornalista iscritto all’ordine professionale;
- assimilare i social ai “mass media” e, in quanto erogatori di un servizio d’interesse pubblico, impedire censure preventive come nel caso di Byoblu;
- e, magari, l’assegnazione di contributi all’editoria che non siano correlati al favore del politico di turno bensì a dati prefissati ed oggettivi ( numero ore di lavoro di giornalisti assunti con contratto da dipendente, ad esempio ) ».
« Ma soprattutto serve l’attenzione dei cittadini su questo tema, spesso messo in secondo piano rispetto a problematiche più … quotidiane (caro bollette, allagamenti, ect) », aggiunge Salvo.
« Sposiamo – conclude Natale Salvo – quanto affermato da Debora Oddo di Amnesty Trapani nel recente dibattito su Assange: “l’occultamento di informazioni fa sì che i problemi si aggravino e peggiorino, ostacolando il progresso e rendendo molto più difficile trovare una soluzione quando il problema viene finalmente alla luce”».
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Fonti e Note:
[1] Treccani, “watchdog journalism”.
[2] Franco Abruzzo, “Diritto di cronaca”.
[3] Giornalisti uccisi – Ossigeno per l’Informazione, “Cercavano la Verità – Cronologia”.
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