Livorno 21 gennaio 1921 – 2025: c’è ancora bisogno dei comunisti

Livorno – «Oggi c’è bisogno di comunisti». Questo il messaggio che univa i manifestanti che martedì 21 gennaio si sono radunati davanti l’ex teatro San Marco a Livorno per ricordare l’anniversario, il centoquattresimo, della nascita del Partito Comunista d’Italia.

In particolare, una sessantina di giovani e adulti, militanti e simpatizzanti di Unione di Lotta per il Partito Comunista (ULPC), Fronte Comunista e Fronte della Gioventù Comunista (FGC) hanno reso omaggio alla lapide posta su quel luogo simbolico di Livorno che ricorda la scissione dei comunisti dal Partito Socialista.

Tra le bandiere rosse decorate con falce e martello, tre oratori si sono alternati al microfono. «Il Partito Comunista d’Italia germogliò nel solco della rivoluzione d’Ottobre [1917, N.d.R.] che, per la prima volta nella storia, condusse il proletariato al potere», ha ricordato il primo in rappresentanza dell’ULPC. Oggi, ha proseguito, «in Italia serve un Partito Comunista all’altezza dei tempi, in grado di costruire una opposizione di classe alle politiche reazionari e antipopolari della destra di governo e di rappresentare un’alternativa politica alle false illusioni del centro-sinistra. Il Partito, insomma, che possa mettere al centro della politica i lavoratori, le lavoratrici, e i loro bisogni contemporanei».

Per far ciò, ha concluso, serve «un processo di aggregazione per superare l’attuale irrilevanza e costruire il Partito di cui la classe operaia ha bisogno».

21 gennaio - Comunisti Livorno

A questo intervento ha fatto seguito quello di Gaia, una giovane militante del FGC e studentessa universitaria di Livorno. «Da sempre è motivo di grande orgoglio per noi, comunisti livornesi – ha esordito -, essere nati e vivere nella stessa città in cui il 21 gennaio 1921 prese vita il Partito Comunista d’Italia. É con le stesso orgoglio e la stessa determinazione che oggi siamo qui per dimostrare la continuità degli ideali di allora con quelli che muovono la nostra militanza rivoluzionaria nella lotta quotidiana contro le ingiustizie di questo sistema in putrefazione, contro la guerra, lo sfruttamento».

La manifestazione si è conclusa con un intervento del segretario del Fronte della Gioventù Comunista (FGC). Questi ha affermato: «Non vogliamo essere nostalgici o fuori dalla storia, tutt’altro!». Poi ha spiegato la connessione tra ieri ed oggi ricordando come «104 anni fa il Partito Comunista d’Italia nasceva dalle rovine della guerra imperialista che aveva devastato il mondo e condotto milioni di proletari al massacro. Basterebbe guardare alla realtà di oggi, alle nuove guerre imperialiste che in nome del profitto rischiano di trascinare l’intera umanità in nuovi conflitti mondiali, all’insopportabile e criminale genocidio che da più di anno Israele sta commettendo contro il popolo palestinese, alle migliaia di morti sul lavoro, allo sfruttamento, alla precarietà, all’involuzione reazionaria che stiamo subendo, per dimostrare che oggi quelle idee sono più attuali che mai».

Il giovane segretario non ha voluto omettere la giusta autocritica: «di fronte a tutto questo, purtroppo, ci troviamo impreparati, la classe operaia, la nostra classe, si trova impreparata, disorganizzata, disunita».

Il rappresentante comunista, quindi, ha concluso sostenendo la «ricostruzione comunista in Italia», cioè la volontà «di aprire, senza forzature ma con la decisione necessaria, un processo di aggregazione sulla base della discussione e del dibattito franco e aperto tra tutti coloro che hanno a cuore:

  • [la] causa degli oppressi contro gli oppressori,
  • della pace contro la guerra,
  • della solidarietà, della giustizia contro le barbarie».

In particolare, ULPC, FP e FGC si sono date appuntamento per un’Assemblea unitaria sabato 25 gennaio a Bologna.

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