Sabato 25 gennaio, Assemblea Nazionale per il Partito Comunista

A Roma, presso il Teatro Flavio, sabato 25 gennaio dalle ore 10:00, si terrà l’Assemblea Nazionale promossa da Prospettiva Unitaria, il coordinamento che riunisce alcuni attivisti decisi a dare vita a quello che loro definiscono «un autentico partito comunista». «L’evento – spiegano gli organizzatori – rappresenta il punto di partenza per la costruzione concreta di questa organizzazione, necessaria per affrontare la drammatica situazione politica, economica e sociale dell’Italia di oggi».

Chi sono gli organizzatori

Prospettiva Unitaria è nata dall’unione di realtà come il Movimento per la Rinascita Comunista, Resistenza Popolare, Patria Socialista e Costituente Comunista. Questo processo unitario, frutto di un lungo e faticoso lavoro collettivo, ha coinvolto militanti di 19 regioni italiane, invertendo la tendenza alla frammentazione del movimento comunista degli ultimi decenni. Gli organizzatori rivolgono un appello alle forze ancora isolate: «Uniamoci! Abbandoniamo la pulsione all’atomizzazione che ci condanna all’inessenzialità. Costruiamo insieme il partito comunista!».

Il declino e la frammentazione post-1989

Dopo il crollo dell’URSS e la svolta della Bolognina, il Partito Comunista Italiano, che era stato il più grande partito comunista dell’Occidente, si dissolse nel 1991, lasciando il posto a formazioni moderate e di centrosinistra come oggi il Partito Democratico. Questo processo non solo spiazzò milioni di militanti e simpatizzanti, ma aprì anche la strada a una crisi ideologica profonda, segnata dalla perdita di centralità della lotta di classe e dall’assenza di una forza politica capace di rappresentare i lavoratori e opporsi al neoliberismo imperante. Da allora, il movimento comunista italiano ha vissuto un lungo periodo di frammentazione, con piccoli partiti e sigle incapaci di coordinarsi su un progetto unitario.

Oggi si contano almeno 17 gruppi comunisti e della sinistra alternativa, da quelli “classici” come PRC e PCI, a formazioni trotskiste (PCL, PdAC) o d’ispirazione maoista (PMLI). Le elezioni del 2022 hanno mostrato una sinistra divisa non solo politicamente, ma anche strategicamente: alcuni gruppi si sono astenuti dal partecipare (PMLI, Fronte Comunista), altri hanno aderito a coalizioni come Unione Popolare – oggi scioltasi per volontà del segretario di Rifondazione Maurizio Acerbo – o Italia Sovrana e Popolare.

Così, mentre qualcuno spera in una ricucitura, la realtà sembra suggerire la possibilità di vedere emergere ancora nuove formazioni, magari un “partito n. 18”, con la speranza che possa crescere solido e unificatore.

La nascita di Prospettiva Unitaria, che vuole porre fine a questa stagione delle scissioni, può ben identificarsi in questo “partito n. 18”; nasce infatti dalla fusione di quattro gruppi a loro volta scissisi dal Partito Comunista (vedovo di Marco Rizzo) e dal PCI (presieduto da Mauro Alboresi).

Perché un nuovo partito comunista

«L’Italia – secondo gli organizzatori di Prospettiva Unitaria – vive una fase di occupazione militare ed economica, con oltre 130 basi NATO e USA sul territorio e una politica estera dettata da interessi imperialisti. Le condizioni del mondo del lavoro peggiorano ogni giorno, dalla Stellantis alla sanità pubblica, senza una forza politica capace di unire il popolo in un fronte di lotta per la pace e contro le politiche reazionarie».

«Non vogliamo costruire un nuovo partito comunista: vogliamo colmare un vuoto drammatico e restituire al popolo un’organizzazione capace di alzare la voce contro guerra, sfruttamento e ingiustizia sociale», precisano in conclusione gli organizzatori dell’evento di Roma.

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