La filosofia del manganello
Quante chiacchiere in queste settimane sulle manganellate della polizia agli studenti di Pisa e di Firenze, (ma anche a Catania) scesi in
strada contro il genocidio in Palestina. Un vizietto già ripetuto nei giorni precedenti a Milano, Napoli, Torino e in molti altri posti.
A parte la coraggiosa difesa d’ufficio del ministro dell’Interno e degli esponenti governativi, indignazione hanno espresso i borghesi
perbenisti davanti alle immagini fin troppo chiare di un’aggressione a mano armata da parte di truppe dello Stato contro dei ragazzi inermi,
armati solo di passione.
“Esagerate” le hanno definite i cultori delle manganellate democratiche, quelle che si somministrano senza strafare, soprattutto a chi se le merita.
“Sproporzionate” le hanno descritte gli inorriditi commentatori dell’opposizione, abituati alle proporzioni, cioè alle botte ben dosate, mirate e soprattutto meritate.
Noi che nella lotta NO MUOS ne abbiamo assaggiate tante, a Niscemi, ai cancelli della base militare americana, a Sigonella, a Catania,
conosciamo bene le “giuste proporzioni”, le botte non esagerate, i lanci di lacrimogeni ad altezza d’uomo, l’uso degli idranti, e per fortuna non
abbiamo dovuto subire la sequela di commenti pietistici e commiserevoli da parte di democratici dalle lacrime di coccodrillo.
Anche perché quelle botte sono state elargite sotto varie colorazioni governative: centro destra, centro sinistra, mistura fritta 5 Stelle-Lega, governi tecnici, e avevano tutte lo stesso sapore amaro della repressione; tutte regolarmente accompagnate da denunce in cui gli aggrediti diventavano aggressori, e tra gli aggressori, povere vittime, alcuni sono finiti anche al pronto soccorso per finti traumi procuratisi picchiando duro.
E’ la filosofia del manganello, diretta emanazione e derivazione dalla filosofia dello Stato, di qualsiasi Stato, e del governo, di qualsiasi governo.
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P.S. L’articolo pubblicato può sembrare in contraddizione, a una lettura non attenta, all‘articolo ironico pubblicato sul blog FronteAmpio.
Uno: non lo è, condividiamo tutto quanto qua scritto.
Due: in quell’articolo volevamo evidenziare, oltre che le ipocrisie delle opposizioni e le contraddizioni di Mattarella, la necessità di revisione della legge ( il TULPS risalente all’era fascista ) che da la copertura “legale” a quanto accaduto a Pisa e Firenze e accade altrove, sempre. Con qualunque governo.
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Fonte:
Sicilia Libertaria, marzo 2024, “La filosofia del manganello”
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