Olimpiadi 2024: speculazione razzista contro Imane Khelif
Sinistra Libertaria si stringe attorno al popolo algerino e, in particolare, all’atleta Imane Khelif – atleta biologicamente donna ma “androgina“) vittima di un attacco razzista e pieno di odio scagliato dal regime italiano guidato da Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
La denigrazione messa in atto dagli esponenti politici di estrema destra, spalleggiati dalla stampa asservita, ha inteso manipolare un evento prettamente sportivo – un incontro di pugilato alle olimpiadi – per fini di propaganda politica contro l’inesistente “ideologia gender” ( vedi “Il Secolo d’Italia“, [1] organo dell’estrema destra) o ancor la meno precisata “ideologia woke“. L’attacco politico è servito per cancellare dalle prime pagine dei giornali notizie ben più importanti quali quella del già quasi raggiungimento in pochi giorni delle 500.000 firme necessarie (oggi siamo a 433.000) per la richiesta di referendum per l’abrogazione delle norma sull’autonomia differenziata voluta dal duo che capitana i partiti conservatori di Fratelli d’Italia e Lega Nord.
Grave anche che l’atleta della polizia di stato Angela Carini si sia pienamente prestata al gioco razzista, in maniera “spettacolare” – rinunciando al primo pugno preso (a guardia bassa) – tradendo quel che resta dello “spirito olimpico”. « Non ci stupirebbe vedere a breve la Carini – seguendo l’esempio del generale Vannacci – entrare in politica, nelle fila di Fratelli d’Italia, visto il suo fallimento nella massima competizione sportiva », ha commentato il portavoce di Sinistra Libertaria.
In questo ambito, troviamo oltraggiosa la “difesa d’ufficio” del giornale sedicente comunista Contropiano [2] per il quale “il mostro” sbattuto in prima pagina sarebbe la “povera” Angela Carini e che « i sporchi giochi » sarebbero fatti quantomeno anche a suo danno. Secondo Contropiano, non bisogna « guardare il dito anziché la Luna ». La sua arringa difensiva parte dal sostenere l’ovvio (« si ricorda che competizioni che da sempre sono organizzate per genere binario »: quindi la Khelif dove la metterebbe?); per giungere perfino ad adombrare un caso di doping dell’atleta algerina (« livelli ormonali anomali sono spesso stati utilizzati per coprire pratiche illecite legate al doping »).
Unisciti alla conversazione …
Un post è solo l’inizio di una conversazione! Partecipa attivamente con un tuo commento nell’area più giù e costruiamo insieme nuove idee e questa Comunità.
—
Fonti:
[1] “Il Secolo d’Italia“, 1 agosto 2024, “Il pugno di Angela Carini alla ipocrisia gender, lascia l’algerina sola sul ring. Meloni: non era un match equo“.
Sul ring Angela Carini ha perso oer “l’ingiustizia di doversi opporre a un avversario che solo per i burocrati del Cio è una donna”. Ma “con il suo cazzotto all’ideologia woke e al Cio, ha vinto lei, ha vinto Angela”.
[2] Contropiano, 3 agosto 2024, “Sbatti il “mostro” sul ring di Parigi“.
Concordo e mi spingo oltre: nello sport si punti ad elminre fare per genere, in fondo è la tecnica e la preparazione che fanno la differenza.
Detto questo una puntualizzazione: non siamo ancora alle 500.000 firme per il referendum e comunque si deve puntare al milione per evitare sorprese legate all’annullamento di firme. Invito pertanto a correggere l’articolo per evitare rinunce a firmare
Bravo! Dividiamoci di piu! Da 4 giorni è in vigore la legge della autodeterminazione in germania. (Selbstbestimmungsgesetz).
Ogni uomo che vuole puo autodichiararsi donna. non abbiamo piu bisogno di misurare ormoni, cromosomi, fisica, biologia, realtà. un atto linguistico basta ed ogni uomo puo entrare nel quadrato martellare la testa di una persona nata con cromosomi xx.
non vediamo che tutto questo quadrato è una messa in scena per la guerra ibrida, il omniwar, tutti contro tutti.
l’abolizione della biologia serve.
ma non a l’umanita.
che inganno fantastico..
divide et impera, panem et circensis. siamo persi.
Non è questione di “divisioni”, in questo caso. La ragazza algerina non si “dichiara donna”, è donna. Più in generale, un soggetto si può pure dichiarare “gatto” o “albero di limoni”. La soluzione è semplice: chiunque ha gli stessi diritti e doveri. Che sia “albero”, “gatto”, donna, uomo, o … juventino. Ne più né meno. E se abolissimo la “competizione”, i “nazionalismi”, le nazioni, probabilmente non saremmo divisi ma solo un unica “nazione umana universale”, senza capi e capetti ovviamente,
abolire la competizione.
ai olimpiadi.
fatto. paradisiaco.