Pino Strano: La democrazia diretta è poter revocare delega

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« Che la democrazia diretta consista nel fatto che tutti i cittadini devono votare sempre e su tutto è una idea per lo meno “ingenua” o proprio sbagliata di democrazia diretta ».

Il dottor Pino Strano, noto fautore della “democrazia diretta”, svela una nuova “chiave” di lettura del procedimento da lui sostenuto [1].

La spiegazione è semplice: « La democrazia è una forma di governo, cioè di esercizio di potere, finalizzato. Di conseguenza democrazia “diretta” va inteso in senso cibernetico, di “relazione certa (verificabile e modificabile opportunamente) tra espressione della volontà e valore atteso della azione partecipativa”. Inclusa quindi la capacità di rimodularne l’espressione per ottenere il risultato voluto ».

« La nozione di democrazia diretta moderna, quindi, contempla la delega (per la verità anche quella ateniese la contemplava: per i compiti esecutivi – quasi sempre inevitabile- , per i compiti giudiziari, e altre funzioni) », svela Pino Strano.

In conclusione, secondo Pino Strano, « la delega, per i democratici diretti, è un diritto. In democrazia “diretta” i cittadini possono benissimo delegare (in forma sempre revocabile in qualsiasi momento) per tutti gli aspetti che non interessano o per i quali non si ha tempo, o si è impossibilitati a partecipare direttamente ».

La “linea rossa”, tra democrazia rappresentativa e diretta, in sostanza – secondo Strano – sarebbe la possibilità di revocare la delega al rappresentante votato qualora la sua azione risultasse discordante dal risultato atteso col programma elettorale proposto e votato.

Fonti e Note:

[1] Pino Strano, settembre 2007, “Delega e dd. Cosa significa l’aggettivo “diretta”?”.

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