Rifondazione Comunista al bivio: Acerbo o Ferrero?

Oggi, alle 15, nella sala conferenze del Tuscany Inn di Montecatini Terme, prende il via il XII Congresso del Partito della Rifondazione Comunista.

Un partito che alcuni definiscono “semi-clandestino” poiché, dal 2008, il suo simbolo è assente dalle schede elettorali delle elezioni politiche. Ha cercato più volte di costruire alleanze con soggetti diversi, adottando sigle fantasiose come Sinistra Arcobaleno, Rivoluzione Civile e Unione Popolare.

Questa strategia, però, si è rivelata un fallimento elettorale. Secondo alcuni, me compreso, il problema principale è stato il carattere improvvisato di queste iniziative, nate sempre a ridosso delle elezioni e destinate a scomparire subito dopo. La base sociale della sinistra comunista chiede un’unità politica stabile, non alleanze effimere.

Oggi, tuttavia, il segretario uscente Maurizio Acerbo, proporrà di abbandonare la strada intrapresa con il Congresso di Chianciano del 2008 e di tornare all’alleanza con il Partito Democratico, oggi nota come “Campo Largo”. L’obiettivo? Uscire dall’irrilevanza politica e tornare a contare nelle scelte del paese.

Ma il risultato non è scontato.

A opporsi è Paolo Ferrero, sostenitore della mozione 2, che ritiene che l’attuale contesto internazionale – segnato da una “guerra mondiale a pezzi” – renda necessario costruire un terzo polo alternativo al sistema. Anzi, avverte Ferrero, questo polo nascerà comunque e, se non sarà comunista, sarà egemonizzato dall’estrema destra.

Il partito è spaccato a metà e solo il voto congressuale, all’ultimo momento, decreterà la linea vincente.

Quale sarà il futuro di Rifondazione? Riuscirà il congresso a eleggere una segreteria capace di mantenere unita la comunità militante, che conta ancora 10.000 iscritti? E soprattutto, le posizioni di Acerbo e Ferrero sono davvero inconciliabili o questa è solo una lotta di potere tra due leader incapaci di coesistere?

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2 risposte

  1. Eduardo Garofalo ha detto:

    I Comunisti ovunque militano, non possono che essere ANTOGONISTI al sistema CAPITALISTA LIBERALISTA IMPERIALISTA GURRAFONDAIO.
    Abbiamo bisogno di lavorare per L’UNITÀ DEI COMUNISTI per un PROGETTO PROGRAMMA DI GOVERNO UNIVERSALE PER TUTTA L’UMANITÀ..

  2. Eduardo Garofalo ha detto:

    Il compito di quanti si definiscono
    Comunisti,in qualsiasi partito o movimento militano, è di operare per il superamento del sistema LIBERALISTA CAPITALISTA GURRAFONDAIO EGEMONE,. PER UN PROGETTO IDEALE DEL GOVERNO DI QUESTA NOSTRA UMANITÀ SOFFERENTE, PER UNO SVILUPPO ECONOMICO CULTURALE E SOCIALE CHE SIA A SERVIZIO DI TUTTA LA COLLETTIVITÀ.
    PER UN VIVERE DIGNITOSO CHE VALGA LA PENA DI ESSERE VISSUTO

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