Rousseau: Senza Costituzione, si torna al Diritto Naturale
« L’ordine sociale è un diritto sacro », scriveva Jean-Jacques Rousseau. Ciò perché « serve di fondamento a tutti gli altri ».
Eppure lo stesso Rousseau, nella sua opera “Il contratto sociale” [1] evidenziava come « questo diritto non proviene dalla natura; quindi è basato su convenzioni »: una Costituzione, lo “stato di diritto”, potremmo oggi precisare.
Il “diritto naturale”, infatti, ricordava sempre il filosofo e scrittore svizzero, è « il diritto del più forte ».
L’ordine sociale, però, rappresenta anche un interesse del “più forte” non solo la “concessione” di diritti a noi sudditi: « il più forte non è mai tanto forte da essere sempre il padrone, se non trasforma la sua forza in diritto e l’obbedienza in dovere », spiega Rousseau.
Questo ordine sociale si basa su un “patto sociale”, la Costituzione ripeto.
Comunque sia, è pur vero che tutti « gli uomini non hanno altro mezzo per conservarsi se non quello di formare, aggregandosi, una somma di forze tale che possa prevalere sulla resistenza ».
E’, quindi, per Jean-Jacques Rousseau è « il contratto sociale che dà la soluzione » a questo bisogno.
E’ chiaro però, afferma ancora il filosofo, « se bene intese, queste clausole [ quelle del “contratto sociale”, della Costituzione, NdR ] si riducono tutte ad una sola, cioè l’alienazione totale di ogni associato con tutti i suoi diritti, in favore di tutta la Comunità ».
« In quanto sottoposti alle leggi dello Stato », i singoli « associati » prendono il nome di « sudditi ».
Però, avverte Rousseau, « se viene violato il patto sociale – se lo “stato di diritto” viene disatteso, la Costituzione violentata –, ciascuno rientra nei suoi diritti originari e riprende la sua libertà naturale, perdendo la libertà convenzionale in cambio della quale aveva rinunciato alla prima ».
Questa è la situazione odierna: non abbiamo più doveri verso la Comunità quando non abbiamo più riconosciuti tutti quei diritti enunciati nel “contratto sociale”, ovvero quando lo “stato di diritto”, la Costituzione, non sono più rispettati dallo Stato.
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Fonti e Note:
[1] “Il contratto sociale”, Jean-Jacques Rousseau (1760).
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