
In occasione di una recente assemblea, Sinistra Libertaria ha affrontato con attenzione la proposta del Governo di avviare, con orizzonte al 2050, un disegno di legge-delega in materia di energia nuclare “sostenibile”.
L’Assemblea ha riconosciuto «la necessità di una programmazione energetica di lungo termine», sottolineando come alcune risorse tradizionali – gas, carbone, petrolio – siano «per natura esauribili» e che sia «indispensabile diversificare le fonti di approvvigionamento». In quest’ottica, Sinistra Libertaria esclude «una chiusura preconcetta verso il nucleare», pur evidenziando una serie di criticità che ne accompagnano l’eventuale adozione.
Rinnovabili, innovazione e sfide ambientali
È stato ribadito che le «energie rinnovabili – solare, eolico” presentano ancora limiti di stabilità, sebbene la ricerca stia compiendo progressi significativi, come lo sviluppo di nuove tecnologie fotovoltaiche (ad esempio, le vernici solari applicabili sulle superfici) e la produzione di e-fuel da fonti rinnovabili, già sperimentata con successo in progetti internazionali». «L’installazione diffusa di pannelli solari su abitazioni, edifici pubblici e strutture industriali – è stato ricordato nel dibattito – rappresenta un’opportunità ancora largamente sottoutilizzata, nonostante la sua evidente fattibilità».
È chiaro che esiste un’enorme potenzialità di installazione di pannelli solari sui tetti di abitazioni, uffici, scuole e capannoni industriali, «un’opportunità che andrebbe sfruttata con maggiore determinazione».
L’Assemblea «guarda con favore a un orizzonte a “zero emissioni fossili”, fondamentale per ridurre l’inquinamento, proteggere la salute pubblica e mitigare gli effetti sul clima». Tuttavia, è emersa una consapevolezza critica: «nessuna forma di produzione energetica è priva di impatto ambientale. Anche le rinnovabili richiedono minerali strategici, spesso estratti in Paesi emergenti con condizioni di lavoro critiche, alimentando conflitti geopolitici e sfruttamento».
Prima ancora di discutere nuove fonti, incluso il nucleare, Sinistra Libertaria ritiene «essenziale ottimizzare l’uso delle risorse esistenti, contrastando lo spreco energetico». Tra le proposte avanzate:
- Riduzione dell’illuminazione pubblica,
- Incentivi per la coibentazione degli edifici,
- Potenziamento del trasporto pubblico nei centri urbani,
- Riduzione degli allevamenti intensivi e del consumo di carne.
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Nucleare: sicurezza, geopolitica e rischi militari
Sul nucleare, l’Assemblea ha espresso preoccupazioni legate alla sicurezza, ricordando che «il rischio di incidenti – come dimostrato da eventi passati – non è mai nullo, come del resto in ogni attività umana». A livello teorico, esiste anche la possibilità di un impiego militare dell’uranio o del plutonio residuo dalla combustione, una prospettiva che Sinistra Libertaria «condanna con “assoluta fermezza” e dalla quale prende inequivocabilmente le distanze».
Inoltre, «l’uranio necessario alla produzione energetica dovrebbe essere importato (da Kazakistan, Canada, Australia, Niger), arricchito all’estero (Francia, Paesi Bassi, Regno Unito) e le scorie riprocessate in impianti situati fuori dai confini nazionali. L’indipendenza energetica promessa appare dunque un’illusione». Poco aggiunge a questo fattore la possibilità teorica di una “raccolta” di uranio dal mare (di cui abbiamo abbondanza!).
Altro tema cruciale è la scelta dei siti per realizzare le centrali nucleari e i depositi geologici delle scorie: «l’Italia, per conformazione topografica e demografica, non offre soluzioni semplici, e ogni decisione deve coinvolgere comunque le comunità locali, evitando imposizioni antidemocratiche», afferma l’Assemblea di Sinistra Libertaria.
Serve un dibattito pubblico libero da condizionamenti
Sui presunti risparmi in bolletta legati al nucleare, spesso sbandierati anche dal governo per “addolcire la pillola” di una scelta già respinta da due referendum popolari (1987 e 2011), va ricordato che, a fronte di costi di gestione potenzialmente più competitivi, corrispondono però enormi spese in conto capitale per la costruzione degli impianti e per le bonifiche in caso di incidenti.
L’Assemblea osserva con scetticismo l’attuale proposta governativa, che «sembra più un annuncio propagandistico che un piano concreto, vista l’assenza di siti individuati per centrali o depositi geologici».
«Dietro la questione energetica – è convinta l’Assemblea – si celano grandi interessi economici – dalle lobby finanziarie e militari alle aziende edili e industriali – ma Sinistra Libertaria ritiene che debba prevalere l’interesse collettivo, non quello privato».
In chiusura, Sinistra Libertaria auspica «un dibattito pubblico nazionale, libero da dogmi e influenze lobbistiche, che includa anche il tema del risparmio energetico. Il progresso non deve necessariamente tradursi in un aumento dei consumi, ma in una maggiore efficienza e sostenibilità».
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