Sinistra Libertaria su Discord: le nostre strategie

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Nella nuova riunione su Discord [qui la precedente], il gruppo Sinistra Libertaria Sinistra Libertaria ha discusso strategie per farsi sentire. Uno dei punti centrali emersi: entrare nelle grandi associazioni per portare avanti battaglie dall’interno.

Associazioni e lotte comuni

L’idea è chiara: l’unione fa la forza. Per le iniziative anticlericali e contro l’obiezione di coscienza che limita il diritto all’aborto si pensa a collaborare con l’UAAR, mentre per la sanità con Medicina Democratica,è un movimento che si batte per una sanità giusta, contro le lunghe liste d’attesa e la malasanità. Difende il diritto all’acqua potabile e pulita, si oppone agli allevamenti intensivi dannosi per la salute e lotta per la sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro.

Le associazioni fiancheggiatrici sono strumenti potenti: il PD ha CGIL e ANPI, nel Regno Unito Momentum ha sostenuto Corbyn nella scalata al Labour. Anche il Partito Comunista dei Lavoratori (PCL), in passato, ha usato l’entrismo per portare avanti le proprie idee.

Nel dibattito si è citato l’esempio del porcospino: stare uniti scalda, ma avvicinarsi troppo può far male. Quindi, cooperazione sì, ma senza perdere autonomia.

Partecipazione politica: dalla protesta all’azione

Oggi il dibattito pubblico è fermo, ma anche pochi possono fare la differenza. Nella riunione online di Sinistra Libertaria, si è citato l’esempio del piccolo Comitato che, in Sicilia, si è battuto contro la legge che sopprimeva il decentramento amministrativo, cioè contro i Consigli dei Quartieri e che è stato capace di portare un emendamento in Consiglio regionale prima di vederselo bocciare per un solo voto di differenza. Tuttavia, non basta dire no: servono idee e iniziative concrete. Petizioni, mail mirate, presìdi e interventi nei consigli comunali: strumenti concreti per cambiare le cose.

A livello locale, è più facile trovare rappresentanti disponibili a supportare le istanze popolari, ha sostenuto qualcuno dei partecipanti all’Assemblea. A livello nazionale, invece, ha insistito con ragione, petizioni e leggi di iniziativa popolare vengono spesso ignorate o bloccate prima ancora di essere discusse.

Petizioni online: cosa cambia davvero?

Dal 15 maggio, una modifica al regolamento della Camera permetterà la presentazione di petizioni online già previste dall’articolo 50 della Costituzione. Ma c’è un problema: manca un iter obbligatorio e senza il supporto di un deputato [vedi elenco sul sito Camera] è facile che le petizioni [elenco petizioni presentate in questa legislatura] finiscano dimenticate. Al Parlamento Europeo (art. 22 TFUE), invece, si può presentare una petizione online sulle materia di competenza dell’Unione e seguirne l’iter attraverso il Portale delle Petizioni con la sicurezza di ricevere comunque un esame della proposta e una risposta.

Ora il nuovo portale del Parlamento Europeo permette di firmare e seguire le petizioni, rendendo tutto più accessibile e trasparente

Scuola e libertà di apprendimento, secondo la Sinistra Libertaria

Ieri, sul server Discord di Sinistra Libertaria, il tema centrale è stato la scuola. Troppi compiti, poca vita: gli studenti devono avere tempo per socializzare, fare sport e stare in famiglia.

Dal dibattito è emersa la proposta di una conferenza con docenti e sindacati (di base o della sinistra della CGIL) per discutere di una possibile riforma dell’insegnamento.

Sinistra Libertaria guarda ai modelli di Tolstoj e Illich:

Ma gli spunti in merito sono numerosi. La “Rete per l’Educazione Libertaria [1] presenta diverse letture di approfondimento, letture che andrebbero condivise con il personale docente. Dalla Rete, inoltre, emergono tutta una serie di sperimentazioni ( oltre le scuole libertarie, la scuola steineriana [2], le “avanguardie educative[3]) i cui aspetti di lavoro vanno conosciuti da un pubblico più largo.

Su un Manifesto [4], ci piace leggere concetti in linea con l’educazione libertaria.

Veganismo e carne coltivata: etica o business?

Si è tornati a discutere di antispecismo, stavolta sul versante alimentare. La carne coltivata, meglio detta carne “ottenuta da un processo di coltivazione in vitro di cellule staminali animali“, potrebbe ridurre la sofferenza animale, ma è comunque un prodotto processato. Potrebbe avere rischi simili alla carne lavorata tradizionale, come suggerisce un rapporto ONU- FAO [5].

In proposito, come ci ricorda AltroConsumo, sotto spinte populiste, «il disegno di legge che vieta la produzione e la commercializzazione della carne sintetica è stato approvato in via definitiva dal Parlamento» [6]. Le finalità della Legge 1 dicembre 2023, n. 172 sono chiarite dall’intervento alla Camera della deputata Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia): gli altri Paesi in possesso delle capacità scientifiche in grado di produrre carne coltivata «cercano di sostituire con prodotti facilmente riproducibili e a bassi costi da mettere in grandi quantità nei nostri mercati per arrivare ad ammazzare la filiera degli agricoltori e degli allevatori. È un interesse nazionale difendere il lavoro di allevatori e agricoltori nella nostra Nazione» [7].

Il veganismo è una moda? Il numero di vegani negli USA è aumentato del 600% tra il 2014 e il 2017 [8]. In Italia, il 9,5% della popolazione segue una dieta vegana o vegetariana [9]. Sono abbastanza per essere una categoria politica da tutelare?

Dietro la carne coltivata ci sono interessi economici? Molto probabile. Ma resta il fatto che gli allevamenti intensivi sono un problema enorme:

  • Sofferenza animale.
  • Zoonosi e pandemie legate all’alta concentrazione di bestiame.
  • Uso massiccio di antibiotici, che favorisce batteri resistenti.

Inoltre, gli alimenti vegani ultra-processati possono contenere troppi grassi saturi, sodio e additivi, riducendo i benefici della dieta vegetale (fonte: CREA Alimenti e Nutrizione, eClinicalMedicine [10]).

Dall’Assemblea di Sinistra Libertaria è emersa la proposta di una conferenza online con esperti vegani per fare chiarezza.

È probabile, comunque, che la transizione dalla carne d’allevamento a quella coltivata avrà costi enormi e cambierà il mercato del lavoro. E se l’industria della carne spinge verso alternative processate perché rendono di più, di diverso avviso sono gli allevatori.

Nonostante la presenza di una legge contraria già approvata dalla destra conservatrice (col voto contrario solo di AVS e del Movimento Cinque Stelle), è comunque ancora utile un dibattito. Sappiamo però che gli allevamenti intensivi non sono sostenibili, né per gli animali, né per noi.

Una cosa è certa: la politica non è solo palazzi e talk show. È nelle scelte di ogni giorno. Dalla sanità all’istruzione, dalla difesa dei diritti alla tutela dell’ambiente: chi non partecipa, lascia decidere agli altri.

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Fonti e Note:

[1] Rete per l’Educazione Libertaria, “Letture”.

[2] Go Student, 5 ottobre 2021, Angela Cestaro, “Che cos’è la scuola steineriana? (Tutto quello che devi sapere)”.

[3] Indire, “Avanguardie educative”.

[4] EUDEC, “Manifesto25” (ENG).

  • Anche i bambini sono persone.  Ciò significa che gli studenti devono avere voce in capitolo nelle scelte relative al loro apprendimento, incluso il modo in cui sono gestite le loro scuole.
  • L’apprendimento autentico deriva dalla libertà, non dall’essere spinto in un percorso predeterminato. Il tradizionale modello top-down, insegnante-studente sopprime la curiosità ed erode la motivazione intrinseca, riducendo l’apprendimento agli esercizi di conformità.
  • Imparare insieme, insegnare insieme. L’istruzione prospera quando tutti diventano sia un insegnante che uno studente. Gli studenti più anziani guidano i coetanei più giovani mentre acquisiscono nuove prospettive. Questo rafforza i legami sociali.
  • L’apprendimento avviene negli ecosistemi, non nelle scatole. Programmi rigidi e aule silenziose riducono l’istruzione a un processo transazionale.
  • Gli educatori sono creatori, collaboratori e innovatori — non ingranaggi in una macchina. Ridurli agli implementatori di metodi legacy mina sia gli studenti che il futuro dell’educazione. 
  • Non valutare ciò che misuriamo; misurare ciò che apprezziamo. Le valutazioni dovrebbero dare potere agli studenti, non instillare paura. L’ossessione per i test ad alto rischio favorisce l’ansia e riduce l’educazione alla memorizzazione, mettendo da parte il pensiero critico e la risoluzione dei problemi. Il culto dei test ad alto rischio è diventato l’arbitro fuorviato del successo, diffondendo una cultura dannosa di confronto e ansia da sottoperformance in tutto il mondo.  

Altri Articoli ed interviste suggeriti sul sito EUDEC.

[5] FAO, “Food safety aspects of cell-based food” [PDF in inglese].

[6] AltroConsumo, 17 novembre 2023, Simna Ovadia, “Carne coltivata: cosa sapere prima di metterla (eventualmente) a tavola”.

[7] Camera dei Deputati, “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali”.

[8] Torrinomedica, 24 gugno 2024, “Quanti vegani ci sono nel mondo?”.

[9] Sky TG24, 1 ottobre 2024, “World Vegetarian Day 2024, sempre più vegetariani in Italia: i dati”.

[10] The Lancet – eClinicalMedicine, Chang, Kiara et al., Volume 78, 102931, “Plant-based dietary patterns and ultra-processed food consumption: a cross-sectional analysis of the UK Biobank” [PDF in inglese].

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