Takis Fotopoulos: la democrazia è incompatibile con la libertà
« Nel corso del ventesimo secolo si è abusato della parola “democrazia”. Il suo significato è stato distorto, in genere confondendo il sistema oligarchico della “democrazia” liberale che predomina attualmente, con la democrazia stessa » [1]. Takis Fotopoulos risponde così – nel suo saggio “Per una democrazia globale” – ai tanti che dall’alto della propria saccenza pontificano sulla qualità della “nostra” democrazia (da “esportare”, naturalmente) del tutto imparagonabile agli altrui “regimi” ( Iran, Russia, Cina, ad esempio ).
« Il concetto moderno di democrazia non solo è quasi privo di nessi con la concezione greca classica ma non ha nemmeno alcun legame con un concetto di democrazia intesa come autogoverno del popolo », aggiunge il filosofo ed economista greco.
Fotopoulos poi spiega nella sua opera fondamentale: « sul piano politico non può esserci che un’unica forma di democrazia: l’esercizio diretto della sovranità da parte del popolo stesso, una forma di istituzione sociale che rifiuta qualsiasi forma di “governo” e che istituzionalizza l’equa ripartizione del potere politico tra tutti i cittadini ». Quindi, « le altre forme di cosiddetta democrazia ( “rappresentativa”, “parlamentare”, ecc. ) non sono altro che forme diverse di “oligarchia”, di governo dei pochi ». Con le elezioni, ricorda il filosofo, « il rappresentante eletto è considerato un artefice indipendente delle leggi e non un agente dei propri elettori »; è libero cioè « di gestire gli affari pubblici nel modo che ritiene opportuno » [in Italia vedi articolo 67 Costituzione [2], NdR].
D’altro canto, « si sta assistendo alla fine della sovranità dello stato-nazione e, in particolare, la sua sovranità economica, declino direttamente connesso alla fase attuale di globalizzazione ». Ne consegue che, scrive sempre Fotopoulos, « il potere politico e quello economico si concentrano a livello sovrannazionale: nelle istituzioni interstatali ( “gruppo dei sette” [G7, NdR], Commissione Europea ) e nelle organizzazioni internazionali ( WTO, FMI, Banca Mondiale ) ».
« Tale concentrazione di potere al vertice ha portato alla pura amministrazione » da parte dei “governi” statali nazionali. Non a pochi, oggi, appare chiaro che « la caratteristica politica più notevole è quella di essere governati da una “mano invisibile” ».
Takis Fotopoulos: definizioni di Libertà e Autonomia
Takis Fotopoulos nella sua riflessione si sofferma sulla definizione dei termini autonomia e libertà. Come utile punto di partenza per giungere alla definizione di libertà, il filosofo greco rimanda alla distinzione introdotta da Isaiah Berlin (1909-1997): tra quello chiamato il concetto “negativo” di libertà e quello “positivo”:
- « il concetto “negativo” rimanda all’assenza di restrizioni, ovvero alla libertà del singolo di fare tutto quello che vuole (“libertà da”),
- mentre il concetto “positivo” si riferisce alla libertà “di fare cose”, di impegnarsi nello sviluppo di sé o di partecipare al governo della propria società (“libertà di”) ».
In proposito, l’autore riporta il pensiero dell’anarchica Emma Goldman che sostiene un concetto positivo di libertà: « la vera libertà non è quella negativa di essere liberi da qualcosa … la libertà autentica, la vera libertà, è positiva: è la libertà di agire, è la libertà di essere, di fare ».
Tuttavia, secondo Fotopoulos, « il miglior modo di definire la libertà è quello di esprimerla in termini di autonomia individuale e collettiva ».
Quindi spiega: « il termine con cui si traduce in inglese la parola “autonomia” (autonomy) è impiegato per indicare la libertà personale o l’autogoverno. Tuttavia, il significato greco originario della parola era connotato da una precisa dimensione politica, in cui l’autonomia personale era inseparabile dall’autonomia collettiva. Il termine autonomia deriva dalla parola greca autos-nomos che significa dare a se stessi la propria legge ».
Per Takis Fotopoulos, « una società autonoma è una società capace di mettere in discussione le proprie istituzioni e il paradigma sociale dominante, ovvero quel sistema di credenze, idee e di valori che ne discendono ».
« La parola greca per rendere il termine libertà (eleutheria) aveva un significato più ampio rispetto a quello di autonomia. Eleutheria contrapponeva la libertà alla schiavitù, era associata alla partecipazione politica in ambito pubblico e alla libertà personale in ambito privato, indicava la libertà della polis che è altra cosa rispetto alla libertà nella polis ». Tuttavia, « non si può concepire una società autonoma senza singoli individui dotati di autonomia, e viceversa ».
Ecco che serve un nuovo progetto di liberazione
Il concetto non è semplice come potrebbe apparire e il nostro filosofo greco prova a spiegare ancora. « I singoli individui non sono assolutamente liberi di creare il proprio mondo, esattamente come non è il mondo a creare il singolo individuo. Fintanto che i singoli vivono in una società, essi non sono meramente singoli individui bensì individui sociali ». In altre parole, « se presupponiamo il concetto di libertà come autonomia individuale e collettiva, né l’individualismo liberale né il collettivismo, in particolare nella forma del socialismo statalista, risultano compatibili con la libertà ». Infatti, ad esempio, « l’individualismo concepisce l’autonomia individuale come mezzo per perseguire interessi egoistici e competitivi ».
Quindi, nel suo libro, Takis Fotopoulos conclude che « una forma statutale di democrazia è incompatibile con qualsiasi concetto di libertà, positivo o negativo che sia, data la sua incompatibilità di fondo tanto con l’autodeterminazione quanto con l’autonomia (individuale e collettiva) ».
Fotopoulos propone allora « un nuovo progetto di liberazione » che, tra l’altro, si fonda su « una concezione democratica di cittadinanza attiva, in base alla quale il benessere individuale non è assicurato dall’esercizio di taluni diritti riconosciuti dallo stato, bensì dalla partecipazione del cittadino agli affari pubblici (ovvero dall’esercizio del potere da parte del cittadino) ».
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Fonti e Note:
[1] Takis Fotopoulos, “Per una democrazia globale”, Ed. Elèuthera, trad. e rid. italiana di “Towards an Inclusive Democracy” (1997).
[2] Costituzione Italiana, articolo 67: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
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