Voltaire: tolleranza sempre ma con una sola eccezione

Voltaire

Voltaire, nel suo “Trattato sulla tolleranza” (1763), invita « coloro che sono alla testa del governo e coloro che sono destinati alla cariche importanti, a voler bene riflettere se si debba per davvero temere che la clemenza produca le stesse rivolte che la crudeltà ha fatto nascere ».

In altre parole, ribadisce, « la tolleranza non ha mai suscitato guerre civili; l’intolleranza invece ha ricoperto la terra di massacri ».

Nell’esporre la sua tesi sulla tolleranza, Voltaire ricorda « il fondamentale principio: “non fate agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te” » e che « che bisogna considerare tutti gli uomini come fratelli [perché] tutti figli dello stesso Padre e creature dello stesso Dio ».

Per conseguenza, « il diritto all’intolleranza è dunque assurdo e barbaro: è il diritto delle tigri, più orribile anzi, perché esse non sbranano che per mangiare, ma noi ci siamo sterminati per dei paragrafi ».

Forse, come spiega altrove, perchè l’eguaglianza è tanto naturale quanto una chimera.

Voltaire: La tolleranza è divina, può l’uomo sostituirsi a Dio ?

E, ancora, « se volete assomigliare a Gesù Cristo, siate martiri, non carnefici ».

Vale a dire: se « i nostri catechismi insegnano tutti questo sacro dovere dell’indulgenza, per quale incoerenza dovremmo noi smentire nella pratica una teoria che annunciamo tutti i giorni ? ». E poi, sì Voltaire è un po’ ridondante ma glielo perdoniamo, « mi sembra che non spetti affatto ad atomi destinati a durare un momento, come siamo noi, anticipare i giudizi del Creatore ».

A rafforzare quest’ultima affermazione, Voltaire nel suo “Trattato sulla tolleranza” dedica un capitolo a elencare aforismi.

Tra tutti, ne scelgo tre:

  • « E’ un’empietà togliere agli uomini la libertà in materia di religione » (Tertulliano, 155-230, “Apologetico”, cap. XXIV ).
  • « La religione forzata non è religione: bisogna persuadere, non costringere; la religione non si comanda » (Lattanzio, 250-325, “Divinae institutiones” libro III “De falsa sapientia”).
  • « La violenza può produrre ipocriti: non si persuade quando si fanno risuonare dappertutto minacce » (Tillemont, 1637-1698, “Storia ecclesiastica” volume VI ).

Penso che il credo di Voltaire, così illustrato, sia attuale e si addice a diverse altre situazione, anche recentemente vissute, e non solo alla religione.

Voltaire: ecco l’unica eccezione ammessa alla regola della tolleranza

Il filosofo francese pone un solo limite alla tolleranza: « è necessario – scrive – che gli uomini comincino a non essere fanatici per meritare la tolleranza ».

In altre parole, nessuna tolleranza per gli intolleranti!

D’altro canto, a riprova della tesi, Voltaire nella propria opera spiega con saggezza: « sarebbe il colmo della pazzia pretendere di condurre tutti gli uomini a pensare in modo identico. Si potrebbe molto più facilmente soggiogare l’intero universo con le armi che soggiogare tutti gli spiriti di una sola città ».

Per concludere: « se anche foste tutti della medesima opinione, il che certamente non accadrà mai, se vi fosse anche un solo individuo di opinione contraria, dovrete perdonarlo. Non soffocatelo, né corrompetelo: sappiate che è divino ».

Fonti e Note:

Qui puoi scaricare Voltaire: Trattato sulla tolleranza (1763) in PDF.

Sul sito della Fondazione Feltrinelli, Maria Laura Lanzillo illustra l’origine del testo di Voltaire.

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